Lo stemma di Fermo è l'emblema del comune di Fermo nelle Marche.
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Stemma di Fermo | |
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Inquartato, nel primo e nel quarto di rosso alla croce pomata d'argento, nel secondo e nel terzo d'oro all'aquila di nero coronata dello stesso, il tutto timbrato da un elmo di famiglia nobile con svolazzi d'oro sormontato da un braccio attraversante in palo uscente da una corona di marchese, vestito di bianco e tenente con la mano un globo rosso. Sotto lo scudo, il motto nella lista bifida d'oro a lettere maiuscole rosse: "FIRMVM FIRMA ROMANORVM COLONIA"
L'attuale stemma di Fermo è di origine moderna, databile approssimativamente intorno al XVI secolo. La mano che stringe una palla simboleggia il Mero et mixto imperio concesso alla città da Gregorio IX.[1] L'aquila invece venne presumibilmente adottata dalla città quando passò dalla fazione papale a quella ghibellina. La croce bianca su sfondo rosso potrebbe rappresentare un riferimento alle crociate o, più probabilmente, un richiamo alla croce ghibellina, risalente a sua volta dalla bandiera imperiale del Sacro Romano Impero, comune in molti stemmi di città come Pisa, Como o Pavia.
Lo stemma del comune è richiamato oltre che in quello della provincia di Fermo anche in quello della provincia di Ascoli Piceno. Il motivo sta nel fatto che a quest'ultima provincia fu accorpata quella di Fermo con la riforma Minghetti e il nuovo stemma fuse all'arma del capoluogo gli emblemi araldici di Fermo nel 2° e 3° quarto. Anche dopo la ricostituzione della provincia di Fermo nel 2004 lo stemma ha mantenuto i suoi elementi fermani.