Gli Antiochia sono una famiglia di origine imperiale[1][2], il cui capostipite fu Federico di Antiochia figlio naturale di Federico II.
Questa voce sull'argomento storia di famiglia è solo un abbozzo.
Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
|
Stemmi della famiglia D'Antiochia | |
---|---|
![]() | |
Blasonatura | |
Di rosso, seminato di gigli d'oro |
Antiochia | |
---|---|
![]() | |
Blasonatura | |
D'argento all'aquila nera spiegata e coronata dello stesso |
Federico di Antiochia trasse il cognome dall'investitura da parte del padre del principato di Antiochia[3]. Si sposò con Margherita di Giovanni di Poli, nipote di papa Innocenzo III e da loro nacque un Corrado, conte di Albe, Celano, Loreto ed Aprutio. Scrive Filadelfo Mugnos che questa linea dinastica trova concordi tutti gli storici[1]. Il Papa, temendo che Corrado abbracciasse una politica contro la chiesa come quella paterna, non li investì delle terre di Sicilia, preferendo Carlo I D'Angiò, la famiglia si ritrovò così quasi senza possedimenti[4].
Ebbe anche numerosi incarichi e feudi in Sicilia tra cui la contea di Capizzi e le signorie di Mistretta, Castellammare del Golfo, Caltabellotta e Caltavuturo[5].
Nello Stato Pontificio la famiglia continuò a possedere alcuni feudi come Piglio e Anticoli Corrado fino al secolo XV.
Di rosso, seminato di gigli d'oro; alias: d’argento, all’aquila spiegata di nero, coronata dello stesso.[2]
Nobiliario di Sicilia di A. Mango di Casalgerardo, consultabile online.