Lo stemma della Città di Giugliano in Campania è costituito da uno scudo sannitico che raffigura una donna, vestita d'azzurro e di giallo, dormente e sdraiata sulla spiaggia della Campania felix, con il capo poggiato sul braccio destro sopra un prato verdeggiante fiorito di gigli. Lo scudo è timbrato da una corona da città. Sono presenti sullo stemma un ramo di alloro e uno di quercia, simboli di gloria e forza.
Stemma di Giugliano in Campania | |
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La blasonatura araldica dello stemma, riconosciuto con R.D. del 26 luglio 1876, è la seguente :
«d'azzurro alla figura di donna vestita d'azzurro e di giallo, il volto, le braccia ed i piedi di carnagione, dormente sdraiata verso la sinistra dello scudo, colla testa appoggiata sul braccio destro sopra un prato verdeggiante, fiorito di gigli da giardino, in riva ad un fiume d'argento ondato di verde scorrente dalla punta dello scudo.» |
(Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari, 1877, anno LVI, p. 289) |
Anche se non riportata dal decreto, lo scudo è di norma circondato, lateralmente e inferiormente, dalla scritta "Universitas Julianensis Oppidum Campaniæ".
La descrizione del gonfalone, come da D.P.R. del 26 settembre 1954, è la seguente:
«drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma civico con l'iscrizione centrale in oro: Città di Giugliano in Campania. Le parti in metallo ed i cordoni sono dorati. L'asta è ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri ricolorati dai colori nazionali frangiati in oro.» |
Anche se ufficialmente il gonfalone è solo azzurro, la versione adottata dal comune è un drappo troncato di azzurro e giallo, riportante lo stemma cittadino insieme con l'iscrizione “Città di Giugliano in Campania“.
Sull'origine dello stemma giuglianese non ci sono riferimenti certi, ma è generalmente legato alle origini cumane della città[1], infatti sulle rappresentazioni più antiche è spesso accompagnato dal cartiglio “Cumana posteritas”, come raffigurato in una rappresentazione nel chiostro del convento francescano di santa Maria delle grazie (XVII secolo).
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