La Bandiera della Vittoria (in russo: Знамя Победы, Známja Pobédy?) è il vessillo alzato sul Reichstag di Berlino dai soldati dell'Armata Rossa, alle ore 22:50 del 30 aprile del 1945, poche ore dopo il suicidio di Adolf Hitler nel suo rifugio sotterraneo. Ad issarla furono, secondo il resoconto ufficiale dell'alto comando dell'Armata Rossa, tre soldati sovietici: l'ucraino tenente Aleksej Berest, il russo sergente Michail Egorov e il georgiano sergente Meliton Kantaria.[1]
Bandiera della Vittoria (RU) Знамя Победы | |
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Proporzioni | 188 : 82 cm |
Simbolo FIAV | ![]() |
Colori | RGB (R:204 G:9 B:47) |
Uso | militare, commemorativo |
Adozione | 1º maggio 1945 |
Nazione | ![]() |
Manuale |
Da allora, quella stessa bandiera, tessuta sotto i combattimenti, è divenuta il simbolo ufficiale della vittoria del popolo sovietico contro la Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. È anche considerata uno dei tesori nazionali di Russia. L'iscrizione in cirillico dice:
(RU)
«150 стр. ордена |
(IT)
«150ª Divisione fucilieri, (premiata con lo) Ordine di |
Questa bandiera non fu l'unica a essere issata sul Reichstag, ma è stata l'unica a esserne presa come simbolo.Nei combattimenti per la conquista della città, i soldati sovietici contrassegnarono gli obiettivi conquistati in modo efficace: ad ogni obiettivo era assegnato un numero, se veniva raggiunto lo si segnalava con una bandiera rossa. Per assicurare che almeno una bandiera piantata sul tetto annunciasse la vittoria dell’armata rossa, molti gruppi di soldati russi avanzarono verso l’edificio combattendo e portando con sé delle bandiere. Una volta preso l’edificio, i soldati vi piantarono una bandiera rossa, fissandola sul cornicione del lato est. Una legge della Federazione Russa stabilisce che la Bandiera della Vittoria dovrà essere conservata per sempre in un posto sicuro e accessibile al pubblico e che dovrà essere impiegata ogni 9 maggio durante le celebrazioni per il Giorno della Vittoria.[2]
Rapporto del comandante della 3ª Armata d'assalto a capo dell'amministrazione politica dell'Armata Rossa sui combattimenti per il Reichstag e la collocazione della Bandiera della Vittoria su di esso. (citazioni)[3] 2 luglio 1945. Il comandante del 1° Fronte bielorusso, maresciallo dell'Unione Sovietica, compagno Žukov, ha ordinato alle truppe della 3ª Armata d'assalto di penetrare a Berlino, per assicurare il centro e il Reichstag e mettere la Bandiera della Vittoria su di esso. <...> Dopo aver sconfitto le ultime fortificazioni nemiche, le truppe dell'esercito sono entrate a Berlino alle 6.00 del 21 aprile 1945. <...> Dopo aver catturato il centro, le truppe della 3ª Armata d'assalto sono penetrate nella zona del Reichstag alla fine del 29 aprile 1945. Il 30 aprile con l'alba hanno iniziato l'assalto massiccio sul Reichstag. <...> Il 30 aprile 1945 alle ore 14.25 i combattenti del gruppo del caporale superiore S'janov hanno combattuto spingendosi verso il tetto e raggiungendo la cupola. I guerrieri coraggiosi - il comunista tenente Berest, il soldato membro del Comsomol Egorov e il membro di nessun partito, il giovane caporale Kantarija, hanno posto la bandiera, simbolo della nostra Grande Vittoria, la fiera bandiera dell'Unione Sovietica sventola sopra l'edificio del Parlamento tedesco! La Bandiera bruciata e trafitta da proiettili sventola vittoriosamente sopra la Berlino sconfitta <...> Il comandante delle truppe della 3ª Armata d'assalto, eroe dell'Unione Sovietica, colonnello-generale Kuznecov Membro del comitato militare della 3ª Armata d'assalto, maggiore-generale Litvinov |
La bandiera della Vittoria è il simbolo ufficiale della Repubblica Popolare di Doneck (RPD). Nelle parate durante il Giorno della vittoria a Donec'k, capitale della RPD, la Bandiera della Vittoria viene mostrata insieme alla bandiera nazionale.[4][5]
Nelle parate del Giorno della vittoria nella Repubblica Popolare di Lugansk (RPL), che si svolgono nella capitale Luhans'k, la Bandiera della Vittoria viene mostrata insieme alla bandiera nazionale.[6][7]
Ci fu una variante della bandiera dell'Unione Sovietica, senza la falce e martello, alla quale il presidente Boris El'cin diede uno status simile a quello della bandiera nazionale, il 5 aprile del 1996.[8] Il presidente Vladimir Putin adottò inizialmente anche questa versione come quella ufficiale dell'Esercito russo. Questa bandiera fu chiamata Bandiera della Vittoria, con lo stesso nome di quella issata sul Reichstag.
Oggi questa variante non è più un simbolo ufficiale. La bandiera delle forze armate di terra è stata cambiata nuovamente con quella senza stella dell'era sovietica.[9][10]
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